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04 maggio 2020
Le relazioni sono importanti, in questo periodo ce ne siamo accorti tutti, non è vero?
Questa emergenza ha stravolto abitudini, certezze, convinzioni, ha imposto il distanziamento sociale con gli altri e l’avvicinamento sociale (h24) sotto lo stesso tetto.
Tutto questo ci ha reso più vulnerabili, più umani, più pazienti, gentili, più delicati, più efficaci.
Ma tutto questo durerà?
Da oggi in tutta Italia viene allentato il lockdown e piano piano torneremo ad una “nuova” normalità, ma:
Saremo ancora così gentili, così comprensivi dopo essere stati nel traffico?
Dopo aver fatto una corsa per prendere un mezzo pubblico e aver dovuto rinunciare a causa del distanziamento sociale?
Dopo aver speso ore in code?
Quando ci renderemo conto che qualcuno non rispetta le regole?
Quando i conti a fine mese non torneranno più?
Quando torneremo ad insegnare, allenare e davanti a noi ci saranno bambini, ragazzi demotivati, deconcentrati?
Quando dovremo forzare i nostri figli ad uscire , ad andare ad allenarsi, a fare qualsiasi cosa perché anche oggi la risposta è “oggi non mi va...ci vado domani”?
NO, non sono negativa, sono proattiva.
In questi mesi ho studiato molto sulla natura dell’essere umano mi sono confrontata con psicologhe, psicoterapeute e dobbiamo prepararci a rientrare in questa nuova normalità consapevoli che ci aspettano sfide non meno impegnative di quelle che abbiamo affrontato finora!
MA l’essere umano ha risorse infinite dobbiamo solo ricordarci di usarle!
La risorsa più meravigliosa a cui attingere si chiama amore, e ora...scateniamoci!
Siamo qua per amarci e ci facciamo la guerra...di cosa stiamo parlando?
Non siamo qua per soddisfare il nostro ego e conquistare il potere sfruttando gli altri, siamo qua per collaborare. Credo che ci troviamo in questa situazione perché abbiamo perso la comunicazione con la parte naturale, che è presente in ognuno di noi.
Il miglior modo per ristabilire la connessione con noi stessi e con gli altri è attingere a qualcosa che, per natura, ci appartiene: la capacità di dare e ricevere dal cuore, l’empatia e pertanto niente è più adatto della Comunicazione Empatica (CE), essa si basa su abilità di linguaggio e di comunicazione che rafforzano la nostra capacità di rimanere umani, anche in condizioni difficili.
Lo psicologo americano Marshall B. Rosemberg padre della CE la definì Comunicazione Non Violenta (CNV) recuperando il termine “non violenza” da Gandhi per ricordarci di permettere alla violenza di lasciare il posto al cuore.
Normalmente siamo abituati a reagire a ciò che ci accade in modo automatico secondo uno schema di difesa, di critica o di giudizio questo ci disconnette da noi stessi e non ci permette di comprendere gli altri, grazie alla CE le nostre risposte diventano coscienti consapevoli di ciò che osserviamo, sentiamo e vogliamo.
Grazie alla CE riusciamo a:
vedere i fatti e gli altri in maniera diversa,
comportarci in maniera diversa
diventare una persona diversa...la miglior versione che possiamo essere!
In questo periodo, parlando di comunicazione con tante persone la domanda più frequente a cui mi trovo a dare risposta è: “Succede questo...cosa mi consigli di dire/fare?”.
Ecco, la CE ti mette in condizione di saper sempre cosa dire o fare perché riesci a:
Osservare in maniera oggettiva,
Gestire l’emozione che provi
Comprendere quale bisogno prioritario hai necessità di soddisfare.
Saper chiedere aiuto per soddisfare il tuo bisogno e, attenzione, il bisogni degli altri (obiettivo principale della Comunicazione Empatica).
Quello che desidero nella mia vita è l’empatia, uno scambio continuo tra me stesso e gli altri basato su un reciproco darsi dal cuore.
Il dare dal cuore offre beneficio sia a chi dà che a chi riceve:
chi riceve trae gioia dal dono senza preoccuparsi delle conseguenze che di solito accompagnano i doni fatti per paura, per senso di colpa, per vergogna o perché si desidera ricavarne qualcosa
chi dona trae beneficio dall’aumento dell’autostima che risulta nel vedere che gli sforzi contribuiscono al benessere di qualcuno (aggiungo che quando siamo alla guida di un gruppo di persone dare dal cuore aiuta ad aumentare la capacità produttiva del gruppo)
— ROSEMBERG
L’uso della CE non richiede che il nostro interlocutore ne sappia qualcosa, dobbiamo solo avere chiaro che il motivo per cui la usiamo è legato allo scopo di dare e ricevere empaticamente e facciamo in modo che gli altri sappiano che questo è il nostro solo movente, le persone ci seguiranno e successivamente saremmo in grado di rispondere empaticamente l’un l’altro, non accade sempre con rapidità ma con pazienza ed allenamento!
Focalizziamo la ns consapevolezza su 4 componenti:
osservare quello che accade senza aggiungere giudizio o valutazione ma dicendo semplicemente quello che la persona ha fatto che a noi piace o non piace.
In che modi ci sentiamo quando osserviamo questa azione: siamo tristi, spaventati, gioiosi, divertiti, irritati, ecc?
quali sono i bisogni collegati ai sentimenti che abbiamo identificato?
quale richiesta andiamo a fare alla persona?
Ti faccio un esempio, comunicazione di una madre con il figlio:
“Quando vedo i tuoi calzini a giro per la casa (1) mi sento molto irritata (2) perché ho bisogno di maggior ordine (3) soprattutto nelle stanze che usiamo in comune. Saresti disposto a portare i calzini nel cesto della biancheria da lavare? (4)”
L’altro aspetto consiste nel RICEVERE le stesse informazioni dagli altri, ci connettiamo agli altri percependo ciò che osserva, sente, ciò di cui ha bisogno e come fare ad aiutarlo a risolvere e arricchire la sua vita. Quando manteniamo l’attenzione sulle 4 componenti ed aiutiamo gli altri a fare la stessa cosa, stabiliamo una connessione che permette alla comunicazione di fluire in entrambe le direzioni permettendo così all’empatia di manifestarsi naturalmente:
che cosa vedo,
cosa sento (a livello emozionale)
di cosa ho bisogno,
cosa ti chiedo per arricchire la mia vita, che cosa vedi, senti, di cosa hai bisogno, che cosa mi chiedi per arricchire la tua vita.
La CNV non è statica si adatta a tutte le situazioni, in tutti i contesti possibili e immaginabili e quando la usiamo ci permette di ritornare al nostro stato naturale di empatia. Può essere applicata con efficacia ad ogni livello della comunicazione e in situazioni diverse come: relazioni personali, famiglia, scuola e sport, organizzazioni e istituzioni, terapie e consulenze, relazioni diplomatiche e commerciali, diverbi e conflitti di qualsiasi natura.
Le componenti della CE sono 4, affronteremo una componente per volta, con strategie ed esercizi per ricordare e migliorare la comunicazione empatica che è in noi:
lunedì 11 maggio: step #1 Come osservare senza giudicare
lunedì 18 maggio: step #2 Come comprendere le emozioni
lunedì 25 maggio: step #3 Come comprendere i bisogni
lunedì 1 giugno: step #4 Come scegliere consapevolmente
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— Tahereh Mafi
A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica