Il tempo è denaro!

Come non essere d’accordo con questa affermazione?

Per te è più importante cos’è più importante?

Qualche anno fa ho capito che per me era, ed è, più importante il tempo e quindi ho preso decisioni in funzioni di questo: volevo tempo, anche a discapito di denaro.

Quando ho iniziato ad appassionarmi alla crescita personale mi fu consigliato il libro di Dale Carnegie Come trattare gli altri e farseli amici“

Ne rimasi subito affascinata e l’ho riletto varie volte in quanto spiega in modo molto semplice cosa fare per creare relazioni sincere e piacere agli altri.

Quando ci troviamo insieme agli altri, dobbiamo ricordarci sempre che ognuno di noi ha un vissuto, una personalità, credenze, paure, ecc.

La maggior parte degli esseri umani vive la propria esistenza alla giornata, senza porsi obiettivi personali.

Quando le cose non vanno, cerchiamo qualcuno o qualcosa su cui scaricare la nostra responsabilità e così ci ritroviamo ad incolpare il meteo, il fato, il partner, il collega, il capo a lavoro, il governo, la società, ecc.

L’istinto di sopravvivenza ci ha portati a nascondere le nostre paure, fragilità e bisogni, caricandoci sulle spalle un peso enorme perché non sappiamo come alleggerirci e, come canta il Vasco nazionale, “Come trovare un senso a questa vita”.

Siamo genitori, ma prima di tutto siamo esseri umani.

La maggior parte dei genitori, tende a mettere i figli al primo posto, dimenticandosi di sé. Niente di più sbagliato! 

Ovviamente i figli, dal momento in cui vengono al mondo, sono e devono essere la priorità, ma come possiamo essere i genitori che i nostri figli meritano di avere se siamo stressati, se non ci prendiamo cura dei nostri 5 pilastri?

Siamo esseri umani e proviamo emozioni, non possiamo farne a meno, ma possiamo decidere se le emozioni sono nostre nemiche o nostre alleate!

Se lasciamo che le emozioni prendano il sopravvento non saranno mai nostre alleate e vivremo una vita mordi e fuggi.

Qualcuno dice che le emozioni non sono reali, ma non è vero…

Le emozioni sono reali eccome, non sono tangibili perché nascono dalla parte più intima di noi e crescono nella nostra mente.

Personalmente sono per avere le emozioni come alleate e per fare questo è necessario prenderne il controllo e quindi: prendere il controllo della nostra mente!

Buon anno!

Sono di nuovo qua a parlarti di obiettivi, affinché questo 2024 possa essere un anno diverso, e non il solito anno fotocopia.

Nell’articolo precedente ti ho proposto la Teoria di Curly, leggi qui, e oggi voglio parlarti dei 5 Pilastri della Felicità!

Di cosa sto parlando?

Te lo spiego subito, ma prima è necessaria una premessa!

Numerosi sono i detti, frasi e brindisi che vedono come protagonista il nuovo anno, che sta per cominciare. Abbiamo:

• “Anno nuovo, vita nuova”

• “Speriamo che sia migliore!”

• “Ad nuovo inizio!”, ecc.

Il nuovo anno, come tutti i nuovi inizi, ci porta a sperare al meglio e io voglio provocarti con alcune domande...

L'autostima è il valore che ogni individuo assegna a se stesso, la fiducia nelle proprie capacità, l'accettazione e la rappresentazione mentale di sé.

Durante l'adolescenza, l'autostima gioca un ruolo centrale, in quanto aiuta i giovani a costruire un'immagine positiva di sé e ad affrontare le sfide della crescita. 

Tuttavia, è importante nutrire l'autostima fin dalla prima infanzia, in modo da garantire una base solida su cui costruire l'identità.

I giovani, anche quando mostrano sicurezza e indipendenza, hanno bisogno di sostegno emotivo e di sentirsi apprezzati e valorizzati.

Se a rispondere a questa domanda sono opinione pubblica e adulti di riferimento (insegnanti, allenatori e, soprattutto, genitori) vedi scuotere la testa, allargare le braccia e senti risposte negative!

Questa è la mia risposta:

Le nuove generazioni sono fragili e noi adulti siamo in difficoltà perché non riusciamo ad avere relazioni 2.0 con i nostri ragazzi. La causa più comune è da imputare al fatto che non riusciamo ad adeguarci al loro ritmo, alla loro epoca, non riusciamo a capirli, a comunicare al meglio con loro e, soprattutto, non abbiamo fatto pace con il nostro passato e guarito il nostro bambino interiore.

Fortunatamente avevo capito  l’importanza di avere un sostegno psicologico che mi aveva portata a scegliere un pediatra specializzato in psicoterapia, che mi ha sostenuta nei momenti più difficili ma poi ho lavorato sodo per anni per sconfiggere questo stato del mio essere che mi stava devastando.

Se in questo momento ti trovi a sperimentare questo stato d’animo, mi permetto di darti un piccolo consiglio: non lo sottovalutare e leggi l’articolo fino in fondo perché non ti lascio da sol@, ma ti guido passo dopo passo!

Vivere senza sperimentare e temere il rifiuto è praticamente impossibile. 

Questo vale per gli adulti, figuriamoci per gli adolescenti.

Conosco molti adulti che fanno scelte basate più sulla paura di sentirsi rifiutati che su ciò che desiderano davvero.

Uno di questi adulti ero io…

Essere genitore non è facile, ma…

Essere adolescenti non è facile!

Essere esseri umani felici, davvero felici non è facile!

“Mio figlio rimanda  per così tante volte che molto spesso, capita di ritrovarsi la sera a fare i compiti. Cosa posso fare?”

Chi non mai rimandato un’attività? Nessuno: la tendenza a rimandare è tipica dell’essere umano!

Quindi non c’è da stupirsi se bambini e adolescenti, che si stanno ancora formando, tendono a rimandare, soprattutto il mettersi a fare i compiti dopo pranzo. 

Essere bravi, prendere bei voti, riuscire nello sport spesso diventano aspettative troppo pesanti per bambini ed adolescenti. 

Sicuramente, è corretto incoraggiare i nostri figli a migliorarsi ma facciamo attenzione che il migliorarsi  non sfoci nella pressione. 

Capita,  spesso, che non siamo noi, genitori, a mettere pressione, ma che il bambino o ragazzo pretenda così tanto da se stesso da mettersi pressione da solo.

In entrambi i casi la troppa pressione, il pretendere troppo può generare stress, insicurezza  e frustrazione, soprattutto nella fase adolescenziale.

L’accettazione è figlia dell’autostima e questa è, spesso, legata all’’immagine corporea, condizionata da modelli, soprattutto, di bellezza imposta dalla società e dai social.

Durante l’adolescenza i ragazzi devono fare i conti con il corpo che cambia velocemente temono di non piacere e si focalizzano su ogni difetto.

L’adolescenza è, da sempre, un periodo sfidante, di grandi cambiamenti!

I cambiamenti richiedono tempo e pazienza, una pazienza che i nostri figli sembrano non avere ed è comprensibile: con un click ricevono tutte le risposte!

Ma l’adolescenza non si è un click!

E noi genitori non possiamo far finta di niente!

Ragazzi che fanno scena muta a scuola, nello sport, con gli amici e in famiglia.

Perché?

L’essere umano, per natura,  teme il giudizio degli altri.

Durante l’adolescenza questa paura diventa ancora più diffusa e, spesso, paralizzante.

Nell'articolo di oggi ti parlerò dei sintomi della paura del giudizio e della cura, ma prima voglio rispondere a questa “gettonatissima” domanda: "Perché gli adolescenti hanno paura del giudizio?"

Ti capita di pensare:

“Mio figlio è intrattabile"?; “Non gli si può dire niente”; “Non parla”; “Non risponde”; “Non ascolta" ?; “Sempre chino su quel cellulare”?

Se ti senti: 

sfinit@, ansios@, preoccupat@, stressat@…

Sei semplicemente il genitore di un’adolescente!

Noi genitori, durante l’adolescenza dei nostri figli, molto spesso, ci sentiamo confusi, ansiosi, stressati, preoccupati, impauriti, frustrati. Vero? Come mai?

Semplice: Non riusciamo a capire cosa, i nostri figli, stanno pensando, provando, insomma…non sappiamo come stanno vivendo questo momento così delicato della loro vita! 

Scuola, compiti,  sport e attività pomeridiane, che sono sicuramente importanti per il benessere, a 360°, dei nostri figli, ma attenzione a non esagerare!

Questo articolo fa per se:

• sei un genitore

• ti senti un “huber”

• tuo figlio non ha fa sport 

• tuo figlio ha il pomeriggio troppo pieno

Mare, montagna, città…ovunque tu sia spero che in questa giornata tu trovi del tempo per leggere queste poche righe!

Oggi è, energeticamente, il giorno giusto per… 

Lasciar andare tutto ciò che non è più utile né importante nella nostra vita, perché è solo così che possiamo guarire e andare punto e a capo, per un nuovo inizio. 

Ieri..festa dei lavoratori e allora:

Se potessi scegliere il tuo lavoro ideale…faresti quello che stai facendo?

Se avessi una rendita, il tuo lavoro lo faresti anche gratuitamente?

Quanto ti pesa alzarti la mattina per andare a lavorare?

Rispondendo a queste “semplici”, si fa per dire, domande puoi capire se lavori per vivere o vivi per lavorare!

Oggi Festa Nazionale in cui si parla di liberazione dell’Italia, in cui si parla di libertà ma…

Quanto ti senti davvero  liber@?

Con questo articolo parliamo di libertà e soprattutto di libertà mentale!

Quando i miei figli erano piccoli sentivo parlare delle difficoltà che i genitori passano quando ci avviciniamo all’adolescenza.

Ovviamente pensavo che ci avrei pensato al momento, che c’era tempo…mi sbagliavo all’adolescenza dei nostri figli ci si dovrebbe preparare quando sono piccoli!

Hai un figlio che ha  meno di 10 anni? Non rimandare…inizia ad allenarti!

Hai un figlio che ha più di 10 anni? Non PUOI più rimandare…inizia ad allenarti!

Ora voglio raccontarti tutto quello che ho scoperto, cosa accade ai nostri figli dalla preadolescenza in poi.

Finalmente, dopo bonus discutibili, arriva il bonus psicologo!

Finalmente ci siamo resi conto che quando si parla di salute non è solo assenza di malattia.

L’OMS nel 1948 definisce la salute come: “Uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale degli individui nel proprio contesto”.

Sono passati 74 anni e ci è voluta una pandemia mondiale per far capire che mente, corpo e società sono strettamente correlati.

Essere genitore non è facile, ma…

Essere adolescenti non è facile!

Essere esseri umani felici, davvero felici non è facile!

I giochi olimpici sono, per me, da sempre fonte di grande ispirazione in quanto dietro le performance di ogni atleta c’è il senso della vita.

Dietro ad ogni atleta c’è un essere umano che:

ha scoperto il proprio talento

si è posto un obiettivo 

ha lavorato in funzione di esso

ha superato difficoltà, ostacoli, blocchi, paure

Oggi scrivo per raccontare cosa è accaduto a me che può essere utile anche a te.

Il covid è venuto a trovare entrambi i miei figli, nel momento peggiore...l’estate!

Ho sempre detto che i più penalizzati,  in tutta questa situazione, sarebbero stati  i ragazzi e ne sono ancora sempre più convinta, avevano bisogno dell’estate, delle vacanze con gli amici, di libertà!

Nelle settimane precedenti, nel blog, ho parlato di senso si colpa e precisamente:

Come mai ci sentiamo in colpa

Quale senso di colpa ci appartiene

Come liberarsi del senso di colpa 

Ho scelto di trattare questo argomento perché ci sono passata e, parlando con i genitori, ho sentito che poteva essere di grande aiuto.

E dopo aver parlato di Come mai ci sentiamo in colpa, di Quale senso di colpa ci appartiene è arrivato il momento di scoprire come liberarci del senso di colpa.

Vediamo quali sono i passi da fare.

La scorsa settimana abbiamo parlato dei motivi che ci fanno sentire in colpa, se non hai letto l’articolo, clicca ora qui.

Capire il senso di colpa e liberarcene è la chiave per vivere liberi e felici e come genitori ed adulti abbiamo l’obbligo di saperlo insegnare alle nuove generazioni. 

In questo articolo potrai scoprire quali sono i 4 sensi di colpa principali da cui derivano tutti gli altri.

Ti sei mai sentito in colpa per qualcosa?

Ognuno di noi, chi più chi meno, sperimenta il senso di colpa nel corso della propria vita.

Come Genitori ed Adulti, secondo me, abbiamo il dovere di liberarcene e insegnare questo alle nuove generazioni!

Ti è mai capitato di vedere tu@ figli@ in difficoltà e di non sapere cosa fare?

Qualche anno fa, un momento di  crisi di Lapo, figlio maggiore, mi trovò impreparata, mi sentii impotente, in colpa per non sapere come aiutarlo. 

Non volevo più trovarmi in quella situazione, volevo strategie, volevo strumenti ed allora decisi di tornare a studiare per diventare Coach. 

Quella crisi mi fece capire che, come genitori, non siamo quasi mai pronti ad affrontare i momenti difficili dei nostri ragazzi.

Da quel giorno dedico tutta me stessa a far capire ai genitori che dobbiamo prepararci prima che le crisi arrivino, perché nella vita le cosa capitano e molto spesso i nostri figli non sanno come affrontarle.

Caro genitore se tu@ figli@ non riesce a prendere sonno, se si sveglia durante la notte, se accusa mal di testa, malesseri di varia natura, se ha sbalzi d’umore,  scatti di rabbia, chiusura, se scoppia in lacrime, se rinuncia per paura di sbagliare,  prima durane o dopo una prestazione sportiva, scolastica e personale, se non riesce ad accettare l'errore, probabilmente l’ansia è venut@ a trovarl@ ed ha bisogno di essere aiutat@!

“Un italiano su cinque fa uso di psicofarmaci, uno su quattro non rispetta le regole anti-covid, solo il 2% della popolazione mondiale raggiunge i propri obiettivi” ed abbiamo il coraggio di continuare a puntare il dito verso gli adolescenti, etichettandoli come maleducati, pigri, viziati, svogliati, bulli. 

Ma di cosa stiamo parlando?

Eccoci arrivati alla terza puntata del viaggio per aiutare i nostri figli ad avere autostima, oggi scopriremo come allenarla, ogni giorno!

Se ti fossi perso le puntate precedenti, eccole:

#1 Perché l' Autostima è così importante, clicca qui

#2 Come riconoscere i sintomi si bassa autostima dei nostri figli, clicca qui

La scorsa settimana abbiamo parlato di quanto, per i nostri figli, sia importante l’autostima, per questo motivo è importante imparare a cogliere le insicurezze dei nostri figli ed oggi parliamo di 11 sintomi che ci possono indicare la presenza di una bassa autostima.

L’autostima è il valore che un individuo attribuisce a se stesso, al grado di accettazione di sé, alla fiducia che si ripone nelle proprie capacità e nel saper affrontare le proprie esperienze di vita e alla rappresentazione che ogni persona ha di sé.

L’autostima è importante, è fondamentale, l’autostima è tutto e nell’articolo scopriamo insieme il motivo.

“Mio figlio, 16 anni, non sembra interessato a niente di ciò che accade in famiglia, tempo di mangiare e si chiude in camera sua, cerchiamo di parlare con lui, ma lui niente, non riesco ad entrare nel suo mondo, non riesco a comprendere, anche perché da piccolo non era così!”

Quanti genitori di adolescenti si trovano davanti a questa situazione?

La risposta è molti, quei teneri Cucciolotti si sono trasformati in Esseri scontrosi, sfuggenti, talvolta in perfetti sconosciuti che non ci permettono di entrare nel loro mondo, e allora cosa possiamo fare?

“ Mio figlio è in quarta superiore e dice che vuole cambiare scuola e che se non lo posso costringerlo e che se non lo assecondo tutte le conseguenza saranno colpa mia”

Ti sei mai trovato a dovere davanti ad una situazione in cui tuo figlio ha manifestato la voglia di cambiare scuola, sport, società sportiva?

Assecondarli è giusto o sbagliato?

Oggi risponderò a questa domanda.

"Voglio andare a scuola!. Dice che non ce la fa più, che in DAD è difficile rimanere concentrata, che non sta imparando niente e che non riescono a far capire ai professori che sono rimasti indietro. Durante il primo  lock down sembrava quasi un vacanza, ma questa è la terza volta e si sente annoiata e frustrata" 

Queste sono parole di una 15enne con media scolastica sopra l'8, ma è pensiero comune di molti adolescenti, mio figlio, 17enne, non è mai stato uno studente modello, anzi, e sentir dire da lui: “Preferisco andare a scuola” la dice lunga.

Una domanda da 100 milioni di euro, alla quale nessuno può dare una risposta, nemmeno il genitore più efficace, coach del mondo, principalmente perché  nemmeno i nostri figli lo sanno!

Quello che possiamo fare è mettere in atto strategie e comportamenti per aiutare i nostri ragazzi a scoprirlo, ad aprirsi per poterlo condividere con noi. 

Come fare?

Oggi ti voglio parlare di una qualità fondamentale che dobbiamo riscoprire, allenare, potenziare: l’empatia!

Stiamo vivendo in questo “delirio” da un anno e non avere il controllo delle proprie emozioni è normale, ma abbiamo sempre una scelta: rimanere così o cambiare?

Se noi siamo in difficoltà, figuriamoci i nostri ragazzi. Come genitori, allenatori, adulti abbiamo il dovere di ritrovare il nostro equilibrio per poter avere la calma e lucidità quando siamo davanti a loro.

La pandemia ha fatto emergere, in tutti noi  nuove e vecchie difficoltà, incertezze e paure, soprattutto nei nostri ragazzi che essendo stati privati delle loro routine e dei momenti di aggregazione si sono dovuto riorganizzare. 

La mia risposta a questo dilemma è: entrambi!

Quando qualcosa è utile, necessaria e  ci da piacere immediato  diventa un’abitudine che spesso si trasforma in dipendenza. In questo caso il ruolo educativo del genitore è fondamentale ed ostico.

I nostri ragazzi hanno bisogno di essere COMPRESI.

Nella guida gratuita Vincente e Felice parlo di scivolare nel loro mondo...ma quanti genitori, allenatori, insegnanti lo fanno?

Quanti si fermano e si sforzano di capire cosa stanno provando, pensando?

Diciamocelo, siamo presuntuosi, in quanto adulti pensiamo di sapere tutto, ma non ci fermiamo poco a comprendere veramente.

Stiamo vivendo in questo “delirio” da un anno e non avere il controllo delle proprie emozioni è normale, ma abbiamo sempre una scelta: rimanere così o cambiare?

Se noi siamo in difficoltà, figuriamoci i nostri ragazzi. Come genitori, allenatori, adulti abbiamo il dovere di ritrovare il nostro equilibrio per poter avere la calma e lucidità quando siamo davanti a loro.

I nostri adolescenti, chi più chi meno, stanno affrontando una sfida nella sfida: dominare le proprie emozioni in un’era di contraddizioni e restrizioni.

Credo che noi genitore siamo il Coach ideale per aiutare i nostri figli a vivere con maggior serenità ciò che stanno vivendo.

Ti invito a leggere l’articolo fino in fondo, perché condividerò dati che mi hanno fatto capire che non possiamo più rimandare: dobbiamo metterci in gioco per amore dei nostri figli!

L’adolescenza è una fase che mette alla prova i nostri figli ma anche noi genitori e tutti gli adulti di riferimento, insegnanti ed allenatori. 

Ci troviamo davanti a scatti di rabbia improvvisi che talvolta sfociano in aggressività verbale o fisica...che fare?

Diventare adulti è da sempre difficile per ogni generazione, per  i bambini e adolescenti di oggi è ancora più sfidante: hanno tutto a portata di un click e questo sta facendo credere loro alla favola del “tutto e subito”, ma la vita non è una favola. Per avere successo serve un’idea, ci si deve sporcare la mani, aspettare, cadere, rialzarsi, insistere! 

La Pandemia Mondiale sta scrivendo un nuovo capitolo, con nuove regole, nuovi posti di lavoro, nuove opportunità...chi li sta preparando a questo? 

Non possiamo aspettare che ci pensi lo Stato, la Scuola...dobbiamo farlo NOI!

Sta a noi genitori essere l’esempio, la guida, il faro che illumini il loro percorso nel diventare la persona di successo che possono e che vogliono diventare!

Lo sai cosa ci impedisce  di comunicare efficacemente  con i nostri ragazzi?

Siamo sicuri di aver comunicato in maniera efficace, ma loro non ci ascoltano

Siamo impegnati a convincerli che il nostro modo di pensare, vedere e fare sia quello giusto

Abbiamo messo l’etichetta del “tanto questa generazione è così”

Anticipiamo quelli che sono i loro “presunti” bisogni

Tutto questo perché non siamo abituati a fare domande, spesso perché temiamo la risposta, oppure di non saper gestire la risposta e la comunicazione.

Se vogliamo comunicare efficacemente con i nostri ragazzi dobbiamo comprendere i loro bisogni, e spesso non lo sanno nemmeno loro! 

Tutti sappiamo di cosa abbiamo bisogno ma se siamo troppo intenti ad avercela con il mondo non siamo in grado di sentire, facciamo fermati e scrivi in questo momento di cosa hai bisogno per sentirti bene?

Ma per aiutarti un pochetto ti invito a pensare a qualche situazione in cui ti sei arrabbiato, ti sei sentito deluso, triste, infelice: quale bisogno si nasconde dietro a queste emozioni?

Oggi parliamo del secondo step della comunicazione empatica, che ricordo essere il modello di comunicazione più vicino alla natura dell'essere umano, basata sulla soddisfazione dei bisogni di tutte le persone coinvolte nella relazione e che rappresenta la base per comunicare efficacemente.

Tutti gli esseri umani sono motivati dai propri bisogni, per questo la comunicazione che tiene conto dei bisogni di tutti gli interlocutori è una comunicazione vincente!

Il bisogno ci parla attraverso l’emozione che si crea quando accade qualcosa, se riusciamo a leggere ciò che accade con oggettività (step #1) possiamo accogliere l’emozione.

Ci lamentiamo che i nostri ragazzi non raccontano, non ascoltano, non rispondono alle nostre domande, ma noi cosa stiamo facendo di diverso per comunicare efficacemente con loro?

Einstein diceva che è  follia fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi,  ma, in realtà, è quello che facciamo, non volutamente,  ma semplicemente per abitudine. 

Siamo guidati da abitudini e se vogliamo risultati diversi dobbiamo scegliere di modificare qualche comportamento, qualche abitudine.

 Se vogliamo comunicare efficacemente con i nostri ragazzi e più in generale con le persone la prima e più importante abitudine da cambiare è quella di criticare, etichettare, fare diagnosi e paragoni, insomma dobbiamo smettere di giudicare.

Le relazioni sono importanti, in questo periodo ce ne siamo accorti tutti, non è vero?

Questa emergenza ha stravolto abitudini, certezze, convinzioni, ha imposto il distanziamento sociale con gli altri e l’avvicinamento sociale (h24) sotto lo stesso tetto.

Tutto questo ci ha reso  più vulnerabili, più umani, più pazienti, gentili, più delicati, più efficaci.  

Ma tutto questo durerà?

Come e quando si allena l'autostima?

Iniziamo dalla definizione di autostima: Fiducia e stima nei propri confronti (Fonte WIKIPEDIA).

Questo è l’obiettivo della vita di ogni essere umano e quindi compito primario di ogni genitore, ed è da qui che nasce Genitore 2.0,  la palestra del Genitore Coach (Genitore 2.0).

Oggi condividerò con te le strategie per aiutarti ad allenare l’autostima di tu@ figli@ .

“In ogni uomo è normale che esiste la paura, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi  sopraffare, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti” 

Ho scelto questa frase di Paolo Borsellino per dirti...avere paura è normale, e in certo casi è un salvavita, possiamo vivere senza avere paura?

Sinceramente non lo so ma possiamo allenarci fin da subito, fin da piccoli ad avere paura ma evitare che questa ci paralizza e ci porti a non fare e ad accontentarci di una vita che non ci soddisfa!

Per questo parlo con te, caro genitore...facciamo in modo che i nostri figli trovino sempre  il coraggio di fare, di sbagliare, di cambiare!

Figli in difficoltà: cosa fare, come fare?

Questa è la domanda che, come genitore,  mi sono fatta più spesso negli anni ed è la domanda a cui mi trovo maggiormente a dover dare risposta come coach ai genitori.

Spesso ci facciamo questa domanda prima che il problema si presenti  veramente, “perché  conosco mio figlio e so che...sarà un problema”. Spesso ci troviamo a fare prevenzione alla eventuale sofferenza dei nostri figli. 

Partiamo con la definizione di coach:

“Allenatore, responsabile della conduzione tecnica di una squadra, ma è anche carrozza/vettura” 

Amo definire l’allenatore come la figura che accompagna uno o più atleti nel loro viaggio, percorso, di crescita sportiva, e personale.

Il Genitore Coach è quel genitore:

• che ha caratteristiche da allenatore, da leader, per accompagnare il proprio figlio nel percorso di crescita

• che mette da parte l’istinto protettivo, del genitore, per potenziare quello di guida, tipico dell’allenatore e leader

• efficace, moderno, la versione aggiornata, la versione 2.0 (da qui il nome del progetto  Genitore 2.0)

Mi piace sintetizzare il tutto in una formula:  

+ Coach - Genitore = Genitore Coach

Era l’11 settembre 2001 e 2 mesi dopo avrei dato alla luce il mio primogenito, infatti Lapo è nato lunedì 12 novembre! 

Tutti i pomeriggi andavo a fare la siesta dopo pranzo con l’obiettivo di riuscire, riposandomi, ad avere energie per  lavorare fino all’ultimo giorno, possibilmente senza partorire in negozio (ho lavorato fino al sabato 9 novembre)! 

Ricordo le immagini delle Torre Gemelle colpite e affondate, non riuscivo a capire...sembrava un film, ma era solo una cruda realtà, stava accadendo e ricordo ancora la sensazione di allora:

le mani sudate, il cuore in gola, le lacrime che mi scendevano dagli occhi completamente persa in quella terribile visione, a riportarmi alla realtà due pedate da dentro la pancia accompagnate da un pensiero: “E tu stai mettendo alla luce un figlio in questo schifo?” 

Hai letto il titolo e hai pensato: "Vero, ma sei impazzita!"

Vado dritta al punto ma prima è necessaria una premessa:

1. Non parlo del virus…non ho competenza!

2. Non parlo delle decisioni adottate dalle istituzioni…non ho competenza!

SIAMO IN EMERGENZA! Vera, eccessiva, non fa molta differenza per il discorso che voglio fare, voglio parlare dell’opportunità  che potresti non aver colto, se non sei “follemente positiva” come la sottoscritta. 

Pensa ad una abitudine che hai provato a cambiare ma...niente, è andata bene per un pò ma poi sei tornat@ alle vecchie abitudini e magari ti sei sentit@ fallit@. 

Ho una buona notizia per te, cambiare le abitudini senza un metodo, una strategia è un gioco perso in partenza.

Quante e quali “amorevoli bugie” hai raccontato e stai raccontando a tuo figlio?

I nostri figli non sono quello che sono, sono quello che credono di essere, hanno creduto alle storie che noi adulti gli abbiamo raccontato, partendo proprio da noi genitori.

Nell'articolo di oggi voglio parlarti di convinzioni e, soprattutto, di convinzioni limitanti, in quanto sono proprio queste che impediscono ai nostri figli di diventare ciò che possono diventare.

Abbiamo 9 mesi di tempo per prepararci a diventare genitore, facciamo corsi, leggiamo libri, guardiamo video ma  quando arriva il momento scopriamo che pronti non lo si è mai!

Nell'articolo di oggi ti voglio parlare di un sentimento che, noi genitori, abbiamo provato almeno una volta (ad essere ottimisti!) nella vita!

• Tutti i giorni sempre la stessa musica: suona la sveglia e pensi: "Altri 5 minuti che saranno mai”, qualche volta ci caschi, altre volte ti alzi con decisione, ti sciacqui la faccia, spesso senza soffermarti nemmeno troppo allo specchio, fai colazione, uno sguardo ai social e inizia la tua giornata.

• In questo articolo ti voglio aiutare a capire se sei sei intrappolat@ sulla ruota e come scendere.

“Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimentichiamo di vivere il presente in tale maniera che non riescono vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come non avessero mai vissuto”

Queste parole, pronunciate dal Dalai Lama dopo la visita in Occidente, sono state per me illuminanti e fonte di ispirazione di molte scelte di vita, vorrei puntare i riflettori, vorrei urlare a gran voce:  

• Smettiamola di rimpiangere gli errori del passato, le scelte non fatte, i treni persi. 

• Smettiamola di rimandare a domani, di programmare il futuro.

• Iniziamo a VIVERE nel PRESENTE, godendocelo, apprezzandolo, amandolo.

Non c’è persona al mondo che ci interessi di più di noi stessi, ego significa IO, ma cadiamo in trappola quando ci dimentichiamo che viviamo insieme ad altri ed ognuno ha il proprio ego!

Nell’ambito della crescita personale è sicuramente tra gli argomenti  più  gettonati. 

Gli esperti dicono che l’ego dipende da un’eccessiva autostima, sono  parzialmente d’accordo in quanto credo che sia sì, collegato all’autostima ma non necessariamente solo a quella alta,   credo che spesso possa dipendere   dalla mancanza di autostima, da cui deriva la convinzione che affermare il proprio ego porti a farsi “rispettare” e far capire agli altri ed a noi stessi “ci sono”, serve a farci sentire più forte.

Ed eccoci alla quarta tappa di questo viaggio. Siamo partiti da:

1. Analizzare cosa stanno vivendo i nostri ragazzi,

2. Poi  siamo scesi in profondità a comprendere i loro stati d’animo, allenando l’empatia. 

3. Siamo esseri umani e per comprendere dobbiamo essere in grado di gestire le nostre emozioni tema affrontato nella terza tappa. 

Ora siamo pronti per affrontare il delicato tema di come comunicare con loro. 

Ci tengo a precisare che tutte e 4 le tappe sono collegate e si auto-nutrono.

Comunicare letteralmente significa mettere in comune, e per mettere in comune dobbiamo parlare la stessa lingua  del nostro interlocutore.

“Oh Vero mica gli parlo in un altra lingua, anche se è come se lo facessi tanto non mi risponde!” 

Ci hanno inculcato che dobbiamo essere tutti top performer.

Ci fanno vedere la perfezione e ne siamo costantemente alla spasmodica ricerca.

Ricopriamo tanti ruoli  e spesso di alcuni non siamo nemmeno tanto contenti.  

E poi ci chiediamo perché siamo stressati?

Siamo “animali sociali”, vivere con gli altri scatena, inevitabilmente, emozioni talvolta sono emozioni che ci permettono di esprimere i nostri talenti, talvolta sono emozioni che ci bloccano, impedendoci di fare. 

P.s: Ho accuratamente evitato di usare emozioni positive/negative poiché ci stiamo allenando ad uscire dal giudizio!

La settimana scorsa abbiamo  provato a capire Cosa sta accadendo ai nostri figli  questa settimana entriamo nel vivo di come fare a comprenderli ma più in generale vedremo come fare comprendere gli esseri umani, perché siamo tutti diversi ma in fondo siamo tutti uguali!

Sei pront@?

La comprensione inizia dove finiscono critica e giudizio, questo è il primo step!

Il secondo step, di cui ci occuperemo oggi, è entrare in contatto con la persona sviluppando, allenando e potenziando l’EMPATIA.

Mi trovo spesso a parlare dei giovani con genitori, allenatori, insegnanti  e la domanda più gettonata su cui ci interroghiamo è: 

"Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi?"

I nostri figli si trovano  nella posizione in cui ci siamo trovati noi quando ci sentivamo non compresi dai genitori, dall’allenatore, dal professore e stanno  crescendo in un era diversa da quella in cui siamo cresciuti noi. 

Oggi parliamo di pianificazione, ma pianificare cosa? E perché?  

Tutto parte dal perché, dalla motivazione. In questo articolo troverai 4 strategie pratiche per ritrovare la motivazione e allora sì che non vedrai l’ora di pianificare il tuo 2021.

Dopo un anno come questo abbiamo tutti bisogno di accendere o riaccendere la speranza nei nostri cuori e abbiamo il dovere di ispirare e guidare i nostri ragazzi, ricordiamoci sempre che sono loro a pagare il prezzo più alto!

Oggi voglio parlarti di ritrovare la speranza e per farlo devi focalizzarti su te stess@...siamo pronti a cominciare? 

Dopo un anno come questo abbiamo tutti bisogno di accendere o riaccendere la speranza nei nostri cuori e abbiamo il dovere di ispirare e guidare i nostri ragazzi, ricordiamoci sempre che sono loro a pagare il prezzo più alto!

Oggi voglio parlarti di ritrovare la speranza e per farlo devi focalizzarti su te stess@...siamo pronti a cominciare? 

Dopo la notte di Natale sta per arrivare un’altra notte magica quella che separa il vecchio dal nuovo, dove salutiamo il passato e guardiamo al futuro, è la notte dei desideri, è la notte dei “buoni propositi”, ma parliamoci sinceramente:

“Quanti dei buoni propositi espressi in passato sono andati oltre l’energia iniziale?”

I miei buoni propositi sono morti quasi sempre entro gennaio...perché?

Ho sempre pensato che fosse legato alla pigrizia, al procrastinare, alla mancanza di motivazione, di disciplina e di costanza, mi sono ripetuta spesso: “Sono fatta così!” 

Lascia che te lo dica: niente di più sbagliato a breve capirai…continua a leggere!

La paura del giudizio altrui mi ha accompagnata per diversi anni della mia vita, ho capito che questa paura non riguardava solo me ma tutti noi in quanto  strettamente collegata alla necessità di essere amati, di essere accettati che è, di fatto,  un bisogno dell’essere umano. 

L’essere umano, da sempre si confronta con i propri simili, chiedendosi, più meno consciamente  “valgo abbastanza? Valgo più o meno di lui?”.

L’accesso al momento virtuale che sbatte in faccia la  perfezione, o presunta tale, e l’inevitabile confronto, soprattutto per i più giovani,  ci fa sentire ancora più inadeguati, portandoci a tentativi di “somigliare” alla diva del momento.

Oggi voglio parlarti dei nostri pensieri e di quanto siano fondamentali per la creazione della giusta mentalità, del giusto Mindset. 

Noi crediamo a tutto ciò che ci ripetiamo più spesso, a prescindere che sia  vero o falso.  

Ci sono persone che si raccontano costantemente la stessa bugia convincendosi che è realtà, arrivando perfino ad impostarci  la propria vita,  si circondano di persone che gli danno ragione e quando qualcuno prova a  riportarle alle realtà: FUORI quella è la porta!!!!

Un anno fa decisi che dovevo creare un sito, una casa per il mio progetto, mi trovai davanti al dilemma:

• Pagare qualcuno per creare il tutto?

• Capire come fare e farlo da sola?

Nell’articolo di oggi ti parlo di come sono riuscita a non farmi prendere dallo sconforto dopo aver mancato un obiettivo e spero che possa esserti d'ispirazione!

Ti è mai capitato di rimandare qualcosa per pentirtene subito dopo?

Ti capita di sentirti deluso dopo aver rinunciato, rimandato?

Benvenuto nel club della RIMANDITE, un club che conta numerosi iscritti.

La paura è una delle emozioni più forti che proviamo. In alcuni momenti ci salva la vita, impedendoci di compiere azioni che metterebbero a rischio la nostra vita o di soffrire.

Ma il più delle volte ci condiziona totalmente e ci porta a rinunciare, ci impedisce di fare, ci impedisce di cambiare e di evolvere. 

La paura ci porta a rinunciare ai nostri sogni e a vivere accontentandoci. 

La paura ci porta a mentire agli altri ma soprattutto a mentire a noi stessi.