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13 giugno 2021
Ti sei mai sentit@ in colpa per qualcosa?
Ognuno di noi, chi più chi meno, sperimenta il senso di colpa nel corso della propria vita.
Come Genitori ed Adulti, secondo me, abbiamo il dovere di liberarcene, per noi stessi, e per insegnare questo alle nuove generazioni!
— Claudia Rainville (Autrice, Conferenziera e Psicoterapeuta)
Il senso di colpa è frutto dei condizionamenti ai quali siamo stati sottoposti da religione, scuola, famiglia.
Il senso di colpa ha radici antiche, basti pensare alla storia che ci hanno raccontato riguardo al Peccato Originale (Genesi, 2, 3):
“Moltiplicherò le tue pene e le doglie della tua gravidanza; avrai figli nel dolore, tuttavia ti sentirai attratta con ardore da tuo marito, ed egli dominerà su di te”
“La terra sarà maledetta per cagion tua; con lavoro faticoso ricaverai da quella il tuo nutrimento per tutti i giorni della tua vita, essa ti produrrà spine e triboli...col sudore della fronte mangerai il pane finché non tornerai alla terra, da cui sei tratto”
Ci hanno raccontato che i nostri progenitori sono stati puniti per aver disobbedito al “Grande Capo”, da cui la conclusione: disobbedire = venite puniti!
Nasciamo già con questa etichetta, per tale motivo veniamo battezzati: per lavarci da questo “peccato”.
Dopo Adamo ed Eva il “Grande Capo” ci ha mandato Gesù Cristo, che è morto a causa dei nostri peccati, perché eravamo troppo cattivi.
Mettiamoci nei panni di noi stessi da bambini che, privi di discernimento, ci sentiamo ripetere che:
Abbiamo causato, venendo al mondo, dolore a nostra madre
Abbiamo fatto morire Gesù perché siamo stati cattivi
Costringiamo nostro padre ad ammazzarsi di fatica per tirarci su
Come può quel bambino non sentirsi ingrato e cattivo e di non meritare tutte le cose di cui gode?
Come possiamo essere immuni dal provare senso di colpa?
La conseguenza dei sensi di colpa, della paura (del diavolo, dell’infermo, delle punizioni divine e terrene) è la vergogna, sentimento alimentato dalla confessione in quanto andare a raccontare i nostri peccati crea un innegabile senso di vergogna nella ricerca del perdono che assolutamente il punto di partenza per la felicità, perdono che non deve però essere ricercato fuori ma dentro ognuno di noi
Sia ben chiaro che non è mia intenzione attaccare la religione, ma bensì il modo con il quale ci è stato raccontato il tutto.
Il mio vuole essere un tentativo per dirti che possiamo liberarci dal senso di colpa, dalle paure, dalla vergogna in quanto questi stati d’animo, questi sentimenti ci portano a vivere nella menzogna e ci impediscono di essere davvero felici.
Anche il sistema scolastico contribuisce, e non poco, ad alimentare senso di colpa e vergogna.
Programmi ministeriali che imbrigliano i talenti dei giovani esseri umani, adottando un sistema punitivo a discapito dell'empatia e della conoscenza degli schemi rappresentativi degli studenti.
Se uno studente ha un sistema rappresentativo visivo, avrà difficoltà a svolgere un dettato, più adatto ad un uditivo, ma andrà a nozze con una mappa concettuale, con la visione di slide e video.
Pensa come sarebbe se il programma prevedesse l’utilizzo in contemporanea di strumenti adatti al visivo, uditivo e cinestesico?
Ogni studente troverebbe il suo schema rappresentativo e potrebbe far emergere il proprio talento, e invece, per esempio, dettato per tutti e il visivo, trovandosi in difficoltà si trova con il voto, valutazione, che lo fa subito sentire in colpa, non all’altezza, etichettato come “svogliato”, “ritardato” o “certificato DSA”.
Nessuno studia o si forma per diventare Genitore eppure è considerato il “mestiere” più difficile del mondo, spesso viene replicato lo stile genitoriale che abbiamo subito quando eravamo figli, altre volte, se non ci siamo trovati bene, l’esatto contrario.
I miei genitori, sono certa, che hanno fatto il loro meglio. Li ho visti lavorare come muli per non far mancare niente a mia sorella ed a me, li ho visti fare rinunce, rinunciare ai loro sogni e non comprendere i miei, le mie scelte.
Per non parlare del momento in cui torniamo a casa con un brutto voto, allora sì...peggio mi sento!
Troppo spesso ci sentiamo in colpa per i sacrifici dei nostri genitori e per il fatto che ci fanno sentire pigri e svogliati per quei voti al di sotto del “sei”, egoisti per quel tempo che trascorriamo a divertirci, a realizzarci, a goderci la vita!
Un bambino che cresce in una famiglia che non è soddisfatta del lavoro che fa, della vita che vive e che sente ripetere: “Se fossi da solo, lascerei il mio lavoro”, come deve sentirsi se non in colpa per essere al mondo?
Attenzione non sto esagerando, questo è quello che succede al livello inconscio in ogni bambino, che viene replicato quando diventa adulto e questo va avanti di generazione in generazione da eoni di anni.
Ecco perché dobbiamo interrompere il senso di colpa, ma questo lo vedremo nell’articolo della prossima settimana, nel frattempo ti consiglio di svolgere questo semplice ma intenso esercizio:
Pensa e scrivi a tutti quelle situazioni che in passato, potrebbe essere ieri, un mese fa o anni fa, che ti hanno provocato vergogna, senso di colpa o paura.
Una volta fatto l’esercizio, se ti va, condividilo con me, scrivendo a:
A te la scelta!
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica