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13 aprile 2020
Figli in difficoltà: cosa fare, come fare?
Questa è la domanda che, come genitore, mi sono fatta più spesso negli anni ed è la domanda a cui mi trovo maggiormente a dover dare risposta come coach ai genitori.
Spesso ci facciamo questa domanda prima che il problema si presenti veramente, “perché conosco mio figlio e so che...sarà un problema”. Spesso ci troviamo a fare prevenzione alla eventuale sofferenza dei nostri figli.
Se ci pensi bene fin dalla prima difficoltà dei nostri figli siamo intervenuti, in modalità reattiva, ad aiutarli perché:
ci hanno detto che i “bravi” genitori è così che fanno!
altrimenti soffrono
sennò ci criticano
“non posso vederlo così, mi si stringe il cuore”
rimangono traumatizzati.
ci puliamo la coscienza per la nostra assenza, per i nostri errori
Tutti questi pensieri, convinzioni limitano l’autonomia dei nostri figli.
Per crescere figli sicuri di sé dobbiamo attivare in noi la modalità proattiva, ossia, come spiega Stephen Covey nel suo libro di più grande successo “The 7 habits of highly effective people”, dobbiamo imparare che come esseri umani siamo responsabili di ciò che accade nella nostra vita e che tutto ciò che accade è funzionale alla nostra crescita ed evoluzione.
Questo vale anche soprattutto per i nostri figli, sia che abbiamo 2, 6, 10, 16 anni...dobbiamo convincere noi stessi che per loro è importante:
imparare come trovare soluzioni
sbagliare e sperimentare l’insuccesso
diventare responsabili della loro vita, prima si inizia...meglio è!
PER CRESCERE FIGLI SICURI DI SÉ DOBBIAMO ACCETTARE CHE L’AUTONOMIA È IMPORTANTE E CHE SPESSO IL PROBLEMA DELL’AUTONOMIA È NOSTRO, DOBBIAMO TAGLIARE QUEL CORDONE, I NOSTRI FIGLI SONO IN GRADO DI FARCELA!
Non c’è ostacolo che i nostri figli non possano superare, dobbiamo dare loro il tempo e la forza per farlo e questo lo possiamo fare solo allenandoli ad essere autonomi.
Quello che voglio fare con Genitore 2.0 è convincerti che tutto ciò che ti serve è già dentro di te, devi solo liberarti:
delle convinzioni che ti hanno portato, fino ad oggi, a pensare che intervenire fosse la cosa giusta
del senso di colpa: hai fatto il tuo meglio, con gli strumenti che hai avuto a tua disposizione!
delle paure: tuo figlio è in grado...lascialo sperimentare!
dalla paura del giudizio altrui: fregatene
Il metodo R.I.M.A rappresenta la base per le relazioni umane, lo puoi usare con tuo figlio dalla nascita fino all'adolescenza e...oltre, lo puoi usare con TUTTI gli esseri umani, se applicato come deve questi 4 step ti fanno fare la differenza nelle relazioni con gli altri e con te stesso.
Qui vediamo il metodo R.I.M.A applicato alla fase AUTONOMIA
Questa fase può sembrare la più facile, perché respiriamo sempre, ma lo facciamo:
in modo intenzionale?
quando siamo sotto pressione?
quando siamo in ansia per qualcosa?
Quando accade qualcosa, o pensiamo sia accaduto qualcosa, ai nostri figli siamo coinvolti emotivamente ed è normale, ma dobbiamo sforzarci di gestire quelle emozioni, altrimenti non solo non li aiutiamo, ma rischiamo di peggiorare le cose.
Fermarsi e respirare è sicuramente la miglior strategia da applicare.
Questa fase è fondamentale perché tendiamo a farci il nostri film dando per scontato che quello che abbiamo visto sia verità assoluta...niente di più sbagliato, dobbiamo farci raccontare cosa sta accadendo. Questa è la fase:
delle domande: “Dai racconta un pò, cosa è successo?”
dell’ascolto attivo dove non mi preparo a dire la mia, ma ascolto e soprattutto non giudico: via il giudizio che è la causa dei problemi di relazione con i nostri figli che sentendosi giudicati non ci raccontano le loro cose!
delle domande di approfondimento: “Ho capito che è successo questo...ho capito bene?”. La comunicazione ha le sue difficoltà, se vogliamo che funzioni dobbiamo essere sicuri di aver capito bene, le domande di approfondimento servono a questo!
A prescindere dall’età dei nostri figli dobbiamo scivolare nel loro mondo per comprendere cosa sta accadendo, quello che per noi è niente per loro è una tragedia e viceversa.
Sei hai fatto bene la fase dell’indagine e non stai tenendo la tua mente impegnata a giudicare dovresti avere tutti gli elementi per comprendere il stato d’animo di tu@ figli@.
Se le prime 3 fasi sono fatte bene, capita che il problema si sia già sgonfiato e in questa fase non ci sia niente da fare soprattutto per bambini fino a 8-9 anni.
Ma se così non fosse, la fase 4 del genitore-coach non è fare qualcosa ma fare una domanda:"Cosa pensi di fare, ora?”.
L’errore che facciamo è quello di dare la nostra soluzione ma i nostri figli:
sono pronti a sentirla?
sono pronti ad attuarla?
Ho sperimentato che spesso questa domanda fa la differenza e a seconda della risposta e soprattutto a seconda dell’età con molto tatto ci sono due tipi di interventi:
“Ho ben compreso la situazione e ti capisco, se vuoi la mia opinione, chiedi...sarà contenta di dartela” da utilizzare quando il figlio non sembra ben disposto ad ascoltare sia per carattere che per la situazione
“Ho ben compreso la situazione e ti capisco, se io fossi in te, proverei…”
E’ di fondamentale importanza utilizzare all’inizio della frase “ho ben compreso” perché devono sentirsi davvero compresi questo accade quando:
facciamo domande,
li ascoltiamo,
chiediamo conferma di ciò che abbiamo compreso
Quindi, invece di dare per scontato, aspettarsi che i nostri figli lo capiscano da soli... diciamoglielo perché come ti dicevo prima i nostri figli non si aprono perché si sentono giudicati...facciamoli sentire accolti, compresi e non giudicati!
— Anonimo
In questo momento, di quarantena, i nostri figli stanno vivendo in una bolla, niente che mina la fiducia in se, prepariamoli per tornare alla vita reale più forti e più consapevoli dei loro mezzi. Sfruttiamo questo tempo che, forzatamente, ci è stato donato per allenarci a crescere figli sicuri di sé!
Caro Genitore Coach per questa settimana ti consiglio di allenarti con il Metodo R.I.M.A, inserendolo nella tua quotidianità e non vedo l’ora di sapere come ti sei trovato, ti invito a:
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A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica