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20 aprile 2020
“In ogni uomo è normale che esiste la paura, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”
Ho scelto questa frase di Paolo Borsellino per dirti...avere paura è normale, e in certo casi è un salvavita, possiamo vivere senza avere paura?
Sinceramente non lo so ma possiamo allenarci fin da subito, fin da piccoli ad avere paura ma evitare che questa ci paralizza e ci porti a non fare e ad accontentarci di una vita che non ci soddisfa!
Per questo parlo con te, caro genitore...facciamo in modo che i nostri figli trovino sempre il coraggio di fare, di sbagliare, di cambiare!
— ARISTOTELE
Voglio partire raccontandoti una storia.
Qualche mese fa uno dei miei figli mi ha confidato di sentirsi in colpa per una decisione presa che poi si è rivelata sbagliata. Mentre raccontava era molto severo con se stesso e, come spesso accade, da una situazione si passa ad un’altra fino ad arrivare a massacrarci e sentirci delle nullità.
Mentre raccontava mi si stringeva il cuore, l’ho fatto parlare, ho seguito il metodo R.I.M.A, anzi forse l’ho scritto proprio in quel momento!
Per il Metodo R.I.M.A. clicca ora qui.
Dopo averlo ascoltato, aver fatto domande per approfondire alla fine gli ho detto: “Non devi sentirti in colpa, hai preso la decisione che, in quel momento, ti sembrava giusta, non ti sei tirato indietro, ti sei messo in gioco, ora hai scoperto che non è stata il top, non devi avercela con te stesso, se non l’avessi presa non avresti scoperto un bel niente, è stata un’esperienza che ti è comunque servita, ricordati alla fine della nostra vita ci pentiremo delle esperienze non vissute non di quelle andate male”
Come Genitore Coach tutti i giorni invito i miei figli a scegliere, a mettersi in gioco, a sperimentare, a cambiare idea, gli invito ad avere il coraggio di fare, di sbagliare, di cambiare.
Esattamente come l’autonomia, vista la scorsa settimana, il coraggio è il secondo ingrediente che permette ai nostri figli di crescere sicuri di sé, perché è solo facendo e facendo che imparano a fare e quindi piano piano scoprono di essere in grado e di riuscire!
Il grande nemico si chiama paura del fallimento strettamente collegata alla:
paura di scoprire di non essere in grado,
pura di non valere abbastanza
tanto temuta paura della critica e giudizio altrui.
Quello che dobbiamo fare, come genitore-coach è aiutare i nostri figli a combattere la paura del fallimento, spiegando che:
l’errore fa parte del processo e che in alcuni casi è una benedizione.
non esistono successi senza insuccessi
devono imparare a convivere con il giudizio altrui, imparando a fregarsene.
— NELSON MANDELA
La maggior parte delle persone sono bloccate a causa del confronto con i propri simili, è sempre esistito e oggi nell’era delle connessione e del tutto e subito per i nostri figli il confronto si fa sempre più duro!
Il confronto inizia presto perché tutto è anticipato, cellulare a 8 anni e i più piccoli sono nati già connessi, è incredibile come bimbi di 2 anni se li metti davanti ad un tablet sanno già cosa fare, quale tasto premere.
Stanno crescendo nella società dell’apparire belli e fighi, ma la vita reale non è instagram, non basta aggiungere due filtri ad una foto per far diventare tutto più bello.
Guardano al loro coetaneo che ha avuto successo su youtube e pensano che sia sufficiente girare due video per “sfondare”.
Raccontano storie di “persone che hanno avuto fortuna”, inviamoli a sostituire la frase con “persone che hanno fatto un lavoro”
Lasciamoli sognare ma spieghiamo quello che non si vede, prima del successo lo youtuber, il cantante, lo sportivo:
quante scelte difficili ha dovuto prendere?
quanti errori?
quante cadute?
quante correzioni?
quante porte in faccia?
quanto coraggio ha dovuto avere per vedere quel sogno realizzarsi?
Dico sempre che non dobbiamo rubare il sogno a nessuno ma dobbiamo prepararli all’insuccesso che precede il successo, al fatto che niente accade per caso, che c’è sempre del lavoro dietro e molto spesso quel lavoro è su noi stessi!
Fin da quando erano piccoli giocatori di calcio ho sempre spostato l'attenzione dal risultato alla prestazione. Attenzione non ho mai detto “il risultato non conta”, ma ho sempre detto: “Mentre stiamo imparando è normale sbagliare, è normale perdere!”
Credo che l’insuccesso sia fondamentale per avere fame, per avere successo, dobbiamo guardare la sconfitta guardarlo con occhi diversi, come trampolino verso il successo!
I miei figli si sono visti tutta la saga di Rocky, più e più volte hanno espresso ammirazione per le storie narrate e per Stallone, per successo, per l’incasso...di nuovo erano davanti al prodotto finito. Ho raccontato il prima, di tutte le porte in faccia perché la storia di un pugile sembrava non interessare a nessuno, della condizione di povertà in cui si trova, dei tanti fallimenti precedenti
Stallone ha avuto il coraggio di continuare nonostante i fallimenti!
— WINSTON CHURCHILL
Adesso ti porto nel mondo del coaching: quando sono in sessione con un cliente e mi racconta che ha sbagliato, che non è andata come sperava, che ha mancato l'obiettivo questo è quello che faccio e che, in quanto genitore-coach, ti invito a fare con tuo figlio.
Da coach a coach, oK?
Quando qualcosa non è andato secondo i piani abbiamo la scelta decidere come reagire, il genitore-coach aiuta il figlio a essere uno di quelli che non si lamenta ma lo aiuta ad avere una mentalità vincente.
Ci sono due modi con cui il “nostro” cliente ci racconta l’accaduto:
Il primo è con il silenzio, accompagnato da un comportamento sfuggente, ti fa capire che qualcosa non va ma non sa come iniziare, quello che dobbiamo fare è accogliere per favorire l’apertura...tanto più siamo empatici, tanto più riusciremo a farlo aprire. (usa il metodo R.I.M.A) una volta che si è aperto procedi con i 4 punti descritti qua sotto
Il secondo prevede il nostro interlocutore bello carico che inizia subito sfogandosi e con la ricerca del colpevole, anche se sa che non ci sono colpevoli...ci prova, anche solo per scaricarsi un po di senso di colpa. Cosa dobbiamo fare io con il cliente e tu con tuo figlio?
Fai domande per capire meglio, utilizza il Metodo R.I.M.A
Invita ad ACCETTARE quello che è accaduto. Accettare la sconfitta è la parte più difficile e tendiamo a tornare indietro con i se e con i ma...Personalmente credo che dobbiamo tornare solo il tempo necessario per rispondere a queste domande:
cosa avrei potuto fare meglio?
quali risorse mi sono mancate?
Dopodiché dobbiamo abbandonare il passato per tornare al presente e allenarci per il futuro, ossia la prossima sfida che dovremo affrontare.
Indipendentemente da quello che è accaduto, da chi fosse coinvolto, dal destino, ecc abbiamo sempre la responsabilità dei nostri pensieri e delle nostre azioni, quindi del nostro insuccesso, inutile sprecare tempo a cercare di dare la colpa al professore, all’allenatore, ecc...insegniamo ai nostri figli ad essere responsabili di ciò che accade, ci pensi, in una società dello scaricabarile, i nostri figli che si prendono la responsabilità...faranno la differenza, ne sono sicura!
A questo punto potremmo trovarci a dover gestire la delusione e l’arrendersi...ASSOLUTAMENTE, questa è la fase in cui aiutiamo il “nostro” cliente a trasformare il momentaneo insuccesso, in voglia di riscatto.
Lo aiutiamo a salire di nuovo in sella, spingendolo a fare un primo passo, magari definendo un nuovo obiettivo, oppure affrontando un problema che sta rimandando, la cosa importante è spostarlo su un qualcosa da fare!
Nei giorni successivi alla sessione, mando qualche messaggio per capire come sta andando, visto che vivi sotto lo stesso tetto per te è più facile controlla lo stato d’animo, come risponde, ma non sottovalutare il potere del messaggio sul cellulare, i nostri figli si aprono di più!
Mi rendo conto che parlo sempre o quasi con genitori che hanno figli grandi, se hai figli più piccoli hai il grande vantaggio di sapere in anticipo, perché il procedimento è il solito ma più semplice, perché più semplici sono i problemi e più semplice è l’età e ricorda:
Prima iniziamo a far vivere l’errore, la caduta, l’insuccesso come un qualcosa di normale ai nostri figli, meno problemi avranno nella fase di adolescenza e pre-adolescenza dove tutto diventa un dramma!
Fino ad ora ti ho parlato del coraggio di fare e di sbagliare, ma c’è un’altra forma di coraggio che i nostri figli hanno bisogno di capire: il coraggio di cambiare!
L’unica costante è il cambiamento e mai come questo momento ne abbiamo una prova. Dobbiamo insegnare ai nostri figli ad avere una mentalità duttile, a sapersi adattare alle situazioni, a sganciarsi dalle abitudini non produttive.
Spesso mi viene detto che cambiare è sintomo di incoerenza, la mia risposta è “cambiare è necessario per evolverci”
— PAULO COELHO
Caro Genitore Coach per questa settimana ti consiglio di allenarti con il metodo R.I.M.A, inserendolo nella tua quotidianità e non vedo l’ora di sapere come ti sei trovato, ti invito a:
Allenarti qua sul blog allenarti qua sul blog lunedì, parleremo di come allenare l'autostima dei nostri figli
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A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica