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16 maggio 2021
“Un italiano su cinque fa uso di psicofarmaci, uno su quattro non rispetta le regole anti-covid, solo il 2% della popolazione mondiale raggiunge i propri obiettivi” ed abbiamo il coraggio di continuare a puntare il dito verso gli adolescenti, etichettandoli come maleducati, pigri, viziati, svogliati, bulli.
Ma di cosa stiamo parlando?
Non metto in dubbio che presentino tali atteggiamenti, ma, anziché, giudicare, perché non ci fermiamo ad analizzare le cause di questo comportamenti? Come adulti, credo, che glielo dobbiamo!
Parliamoci chiaro gli adolescenti fanno gli adolescenti, ma se noi adulti non facciamo gli adulti non se ne esce!
Il problema non sono i nostri ragazzi, ma risiede nella società in cui stanno, crescendo che non ha fornito uno stile educativo e formativo adeguato alle esigenze e bisogni dei nostri giovani.
Siamo genitori, insegnanti, allenatori troppo permissivi e poco autoritari, oppure per niente permissivi e troppo autoritari, mentre la società li vede come l’acquirente perfetto per ogni tipo di prodotto creando e spingendoli verso bisogni fittizi, idoli perfetti di dubbia moralità.
Tutto questo crea schemi cognitivi che spostano, fin da bambini, i valori di riferimento di cui avrebbero bisogno per sviluppare quella giusta dose di fiducia nel mondo che li circonda per poter far emergere le doti e talenti personali.
Ci vedono come un nemico: non si fidano di noi, di ciò che insegniamo e di ciò che diciamo.
Ma siamo davvero convinti che l’autorità sia lo strumento giusto?
Secondo psicologi, psicoterapeuti e psichiatri di fama mondiale per aiutare i nostri bambini e ragazzi a diventare chi possono diventare non occorre autorità, ma autorevolezza.
Per i nostri ragazzi diventiamo autorevoli quando:
Siamo un esempio credibile e coerente.
Abbiamo la volontà e la capacità di comunicare con efficacia.
Siamo empatici e riusciamo a comprendere anziché giudicare.
Attenzione non sto dicendo che dobbiamo abolire le regole, anzi ci devono essere, poche chiare e imprescindibili, ma che troppo spesso, quando i nostri ragazzi non rendono, utilizziamo il nostro ruolo di adulto, le punizioni, i giudizi, le etichette ed i “quattro”, ma tutto questo funziona?
Forse può funzionare sul momento ma dopo poche settimane, e spesso pochi giorni, siamo punto e a capo e allora via di nuovo con punizioni, votacci, ecc.
Ok Vero e allora cosa dobbiamo fare?
Dopo i numerosi studi fatti, si è consolidata dentro di me la convinzione che dobbiamo rivedere il nostro modo di essere l’adulto di riferimento.
Possiamo iniziare dal fermarci e trovare le risposte a queste domande:
Cosa stanno passando i nostri adolescenti?
A cosa hanno dovuto rinunciare?
Di cosa hanno veramente bisogno?
Quali sono i loro sogni?
Come vedono il loro futuro?
Quali sono le loro paure?
Il famoso “Recovey Plan” parla di rilancio, resilienza e di investire sui giovani, bene io dico che dobbiamo investire su tutti gli adulti di riferimento dei ragazzi: genitori, insegnanti, allenatori.
Voglio fare la mia parte, offrendo gratuitamente le mie conoscenze e competenze, quindi:
Sia che tu sia genitore, allenatore, insegnante puoi candidarti per una Consulenza Strategica Gratuita per potenziare la tua autorevolezza.
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— Maria Montessori
A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica