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18 dicembre 2022
“Mio figlio rimanda per così tante volte che molto spesso, capita di ritrovarsi la sera a fare i compiti. Cosa posso fare?”
Chi non mai rimandato un’attività? Nessuno: la tendenza a rimandare è tipica dell’essere umano!
Quindi non c’è da stupirsi se bambini e adolescenti, che si stanno ancora formando, tendono a rimandare, soprattutto il mettersi a fare i compiti dopo pranzo.
Capita spesso che i ragazzi, abbiano bisogno di staccare, soprattutto se la mattina a scuola è stata carica di stress per compiti, interrogazioni, voti e che scelgano un’attività, come una partita alla play station, un giro sui social, che finisce per occupare gran parte del pomeriggio.
Poi ci sono le attività pomeridiane e così i ragazzi si trovano dopo cena a fare i compiti e, con addosso il peso della giornata, l’ansia di non fare in tempo, non sempre (quasi mai!) vengono svolti al meglio!
Ecco che diventa importante aiutare i ragazzi a organizzare bene le attività del pomeriggio (quali sono e quanto tempo serve), a non perdersi nelle pause e soprattutto a sconfiggere la “rimadite” iniziale.
Ai ragazzi con cui faccio sessione consiglio di non prendersi in giro, raccontandosi “Tra 10 minuti inizio” e di fare un patto con se stessi: “Mi prendo 30 minuti, metto la sveglia e quando suona, inizio, cascasse il mondo!”
Ora che ho riposto voglio darti altre informazioni per farti capire quanto il semplice rimandare sia dannoso per i nostri ragazzi.
Come ti ho detto in apertura, noi esseri umani tendiamo a essere, per nostra natura, pigri ma talvolta (spesso!) il rimandare nasconde incertezze e paure. In questo caso rimandiamo per non avere problemi e preoccupazioni!
In entrambi i casi, il rimandare rischia di:
Abbassare l’autostima
Abbassare la fiducia nelle nostre capacità
Diventare un’abitudine dalla quale diventata faticoso uscire.
Ogni volta che rimandiamo corriamo il rischio di diventare un “procrastinatore seriale” e di arrivare in ritardo su tutto, fino a trovarsi a non partire neppure!
Ogni volta che rimandiamo, per la parte conscia, siamo dei ganzi: l’abbiamo scampata, ma dentro di noi si crea un conflitto, perché il nostro inconscio sa che “ce la siamo raccontata”, che abbiamo infranto la parola con noi stessi, che stiamo scappando dalla verità, da una paura.
Ecco che diventa fondamentale capire le motivazioni del rimandare.
Nessuno o poco tempo dedicato alla pianificazione oppure fare una pianificazione troppo piena di attività che non si riesce a svolgere.
La paura di scoprire di non essere all’altezza porta a rimandare il mettersi in gioco (non mi riesce…non lo faccio!)
Iniziare a svolgere l’attività solo in prossimità della data di scadenza, quando siamo alle strette (studiare oggi per l’interrogazione di domani)
Avendo tempo si rimanda continuamente, con il rischio di non iniziare mai o di non finire (sono già stato interrogato, poi lo studierò!)
Non avendo compreso l’importanza dell’attività, la si rimanda.
Dover fare i compiti, fare uno sport che non ci piace, fare un lavoro che non ci piace, fare le pulizie di casa perché devo e non perché voglio mette pesantezza e allora perché iniziare? Meglio rimandare, no?
È così che pensa quella parte del nostro cervello che ha come obiettivo quello di farci sprecare meno energie possibile e ci induce a rimandare!
Qual è il motivo che porta tuo figlio a rimandare? E tu perché RIMANDI?
Abbiamo tutti la tendenza a rimandare a dopo, a domani, a lunedì, al prossimo mese…
Ma questo spesso ci porta a non iniziare mai, oppure a iniziare tanto per, oppure a iniziare all’ultimo tuffo.
Così facendo siamo sempre in affanno e ogni volta che rimandiamo prendiamo solo in giro noi stessi e abbassiamo la nostra autostima.
E allora come smettere di RIMANDARE?
Pianificare è importante, ma spesso ci troviamo a fare pianificazioni così dettagliate nei minimi particolari per perfezionismo oppure per giustificare a noi stessi che ci stiamo muovendo, ma in realtà stiamo solo rimandando il partire.
Rinunciare a una pianificazione super dettagliata per una minimale. Meno perdita di tempo a pianificare e più tempo per agire: Fatto è meglio che perfetto!
Smettere di pensare al momento migliore per iniziare
Non ingigantire
Accettare, Accogliere e Affrontare le paure
Iniziare ad agire facendo un primo piccolo passo, la prima attività
Prendere la decisione di agire
Fare un patto con se stessi: “Lo faccio, cascasse il mondo!”
Definire il primo passo
Fare quel primo passo definito nello step #3 anche se ci fa paura, anche se non siamo pronti
Cambiare strada se ci accorgiamo che è quella sbagliata
Focus sulla soluzione e non sul problema
Finire quello che si inizia.
Imparare la lezione per la prossima volta
Spero di essere riuscita a farti capire quanto sia importante, per te, aiutare tuo figlio a smettere di rimandare!
—Christopher Parker
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica