Accedi alle Risorse Gratuite
27 aprile 2020
Come e quando si allena l'autostima?
Iniziamo dalla definizione di autostima: Fiducia e stima nei propri confronti (Fonte WIKIPEDIA).
Questo è l’obiettivo della vita di ogni essere umano e quindi compito primario di ogni genitore, ed è da qui che nasce Genitore 2.0, la palestra del Genitore Coach (Genitore 2.0).
Oggi condividerò con te le strategie per aiutarti ad allenare l’autostima di tu@ figli@ .
— CONFUCIO
E ora rispondo alle domande.
L’autostima si allena TUTTI i giorni, ogni occasione è buona e si allena insegnando a i nostri figli:
ad essere autonomi
a mettersi in gioco
ad accettare l’errore come parte del percorso
come fare a scegliere
Tutti questi punti li abbiamo visti nelle “puntate precedenti”:
Come allenare l’autonomia, clicca qui
Come allenare la paura di fare, sbagliare, clicca qui
Tutto ciò è possibile se e solo se riusciamo ad avere con i nostri figli una relazione tale che ci permettere di essere ascoltati. Diventa fondamentale, diventare bravi a comunicare con loro. La comunicazione efficace è lo strumento che permette la relazione con gli altri e con noi stessi, saper comunicare è il segreto del successo di ogni essere umano!
In questo ultimo periodo mi trovo a parlare di comunicazione sempre più spesso e soprattutto della comunicazione tra adulti e nuove generazioni, tanto che ho deciso di dedicare tutto il mese di maggio a questo argomento!
Voglio darti oggi delle strategie da applicare subito, poi approfondiremo il mese prossimo, oggi prendi il tutto per buono.
Dobbiamo accettare e convincerci che:
non siamo i nostri genitori
non siamo perfetti e non dobbiamo esserlo, tra l’altro la perfezione non esiste!
non dobbiamo essere autoritari per essere efficaci ma AUTOREVOLI
dobbiamo fare pace con il senso di colpa per errori del passato
Dobbiamo decidere di cambiare e di comunicarglielo, altrimenti non si apriranno mai. Per questo strategia sono necessari 3 STEP:
Comunicare ai nostri figli che saremo genitori diversi. Per esempio:
"Ho fatto un corso/letto un libro, ho scoperto che ho fatto tanti errori ma è comprensibile...nessuno mi ha insegnato a fare il genitore, voglio seguire questa strada ed ho bisogno del tuo/vostro aiuto per capire come sta andando...ok?”
Chiedere a loro cosa dobbiamo cambiare. Per esempio:
“Secondo te/voi quali sono le cose che funzionano e cosa dovrei cambiare?”
“Quali sono 3 aspetti del mio essere genitore cambieresti e perché?”
“In cosa ti faccio arrabbiare?”
Le risposte ti sorprenderanno!
Ascolta in modo attento e non dare per scontato le risposte, ogni definizione è figlia della propria interpretazione derivante da convinzioni ed ognuno ha le proprie, fai domande di approfondimento tipo:
“Cosa significa per te che...sono troppo rigida?”
“Fammi capire bene, cosa vuol dire che…?”
Mentre ci stanno valutando ci stanno permettendo di scoprire qualcosa di se...alza le antenne, tipo:
“Mi stai dicendo che sono troppo rigida quando ti chiedo di mettere in ordine la tua stanza e, come dovrei fare per fartelo fare senza essere rigida?”
In questa fase possiamo, decisamente, fare domande per scoprire come stanno, come la pensano e nutrire la loro autostima:
“Quando avevo la tua età avevo il terrore del giudizio degli altri e questo mi ha portato a rinunciare a tante esperienze, la tua generazione che rapporto ha con questa paura?”. Probabilmente mentre ti racconta dei suoi amici ti parlerà anche di se, altrimenti puoi aggiungere, “e te?”
“lo sai che è una delle paure che ci accomuna tutti, ce l'abbiamo tutti e saperlo ci aiuta a capire che non siamo soli, oppure anormali e che non dobbiamo impedire a questa paura di toglierci il piacere dell’esperienza”
Questo step è quello più divertente perché è quello dove i nostri figli si rendono conto che:
Possono avere un dialogo
Non li giudichiamo ma che ascoltiamo le loro necessità
Valgono perché gli stiamo facendo sentire importanti
Ho scoperto che muoversi in maniera indiretta li fa aprire di più..prova!
I 3 step descritti in precedenza sono adattabili ad ogni fascia di età, più i figli sono piccoli e meno bisogno ci sarà dello step 1 e 2,. Dalla preadolescenza in poi inizia il conflitto con se stessi, con i genitori e iniziano le fasi di silenzio del “non mi capisci”, dobbiamo quindi sparigliare le carte sul tavolo.
Per i piccoli siamo la figura di riferimento, intendiamoci lo siamo anche dei grandi che tendono a dimenticarlo presi dalla rivoluzione ormonale grazie agli step 1-2 gli aiutiamo a ricordare.
Se hai figli piccoli e ti stai interrogando su questo argomento, hai un enorme vantaggio perché prima si inizia, meno problemi di autostima i nostri figli avranno, puoi andare direttamente allo step #3, ma ricordati di aprire le danze, perché serve per far scattare la modalità empatia di cui anche i piccoli necessitano.
Puoi usare frasi tipo: “lo sai quando avevo la tua età mi arrabbiavo tanto soprattutto perché la mia mamma non capiva perché mi arrabbiavo...non voglio fare come lei, perché ti sei arrabbiato così?”
Se riusciamo a farlo aprire subito bene altrimenti insistere: "Se non ti va di dirmelo ora, capisco ma appena te la sentirai, ti sentirai subito meglio”.
Con i più piccoli dobbiamo prestare attenzione a bizze e capricci in quanto sono il loro modo di farci capire che qualcosa non va, talvolta non lo sanno nemmeno loro...aiutiamoli!
Se lasciamo correre o non intercettiamo su capricci, bizze, musi lunghi e silenzi questi lavoreranno nella mente dei nostri figli creando insicurezze, paure che andranno a ledere sulla loro autostima, sta a noi:
Allenarli ad essere autonomi, a fare nonostante la paura di sbagliare, a cambiare quando è il momento di cambiare, a nutrire la loro autostima con una comunicazione gentile, efficace!
Non mi resta che darti appuntamento alla prossima settimana per il mese della comunicazione empatica.
Tutto il materiale che condivido è GRATUITO al 100% e vorrei il miglior modo che hai per dirmi grazie è farmi sapere:
Quali strategie funzionano meglio per te?
Come tuo figlio sta vivendo questo momento?
Cosa posso fare per aiutarti ad aiutare tuo figlio?
Ti invito a scrivermi una mail a Veronica@genitoreduepuntozero.com
Caro Genitore Coach per questa settimana ti consiglio di allenarti con il metodo R.I.M.A, inserendolo nella tua quotidianità e non vedo l’ora di sapere come ti sei trovato, ti invito a:
Tornare ad Allenarti qua sul blog allenarti qua sul blog da lunedì prossimo scatta il mese della Comunicazione empatica
Seguirmi sulla Pagina Facebook, cliccando ora qui
Iscriverti e seguirmi sul Gruppo Facebook Allena_Mente cliccando ora qui
Scaricare la guida gratuita cliccando ora qui
Farmi sapere come posso esserti utile, scrivendo una mail a: Veronica@genitoreduepuntozero.com
Fissare una Consulenza Gratuita di 30 minuti
P.s: Potevo scegliere di vendere un corso, vendere sessioni ho scelto, in questo momento, di ESSERCI per gli altri, se ti va di offrirmi un caffé per ringraziarmi di tutto il tempo dedicato alla creazione e condivisione di contenuti lo accetto volentieri, perché mi aiuta a continuare ad aiutarti!
Per contribuire, clicca qui
— ANONIMO
A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica