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24 febbraio 2020
Abbiamo 9 mesi di tempo per prepararci a diventare genitore, facciamo corsi, leggiamo libri, guardiamo video ma quando arriva il momento scopriamo che pronti non lo si è mai!
Nell'articolo di oggi ti voglio parlare di un sentimento che, noi genitori, abbiamo provato almeno una volta (ad essere ottimisti!) nella vita!
In questa corsa spesso perdiamo noi stessi e la paura del giudizio prende il sopravvento, costituendo un vero e proprio problema sociale, Ho avuto la fortuna di diventare mamma di un bambino buonissimo, per Lapo l’attività prioritaria era dormire, si contano sulle dita delle mani le notti in bianco, tornata a lavorare in negozio quando aveva 20 giorni poteva attendere il momento giusto per la poppata. Facile eh?
Dopo 27 mesi è nato Neri, proprio che oggi festeggia il suo 16° compleanno, con lui ho provato tutte le emozioni del mondo, ho fatto tutti gli errori possibili, mi sono sentita veramente in colpa, inadeguata, ho avuto paura.
Neri è stato un bambino problematico, nei primi 6 anni di vita ha sperimentato diverse esperienze che hanno messo a rischio la sua salute e in qualche occasione la sua vita:
a 2 mesi reazione allergica
difficoltà a digerire anche il latte materno e accrescimento lento e
a 11 mesi broncopolmonite batterica “d’altri tempi”, così definita del primario del Meyer, con ricovero in ospedale
a 18 mesi investito da un'auto che è passata sul suo braccio
a 3 anni nuova broncopolmonite con ricovero in ospedale
a 6 anni nuova reazione allergica bloccata da intervento 118.
A causa dell’allergia dopo le poppate non riusciva a digerire , non dormiva, non cresceva ed io mi sentivo in colpa per non aver capito, per non riuscire ad aiutarlo. I suoi primi 14 mesi sono stati per me devastanti ed avevo intrapreso la strada del lamento, del “sono sfortunata”, ero sempre tesa ed arrabbiata.
Poi un giorno accadde qualcosa, che sapevo avrebbe cambiato il corso della mia vita, grazie ad Eleonora, con la quale mi avevo il piacere di incontrarmi in pausa pranzo iniziai a leggere “The secret” ed entrai nel mondo della crescita personale.
Ogni libro che leggevo, ogni seminario frequentato cresceva in me la convinzione che per aiutare Neri, e successivamente Lapo, dovevo crescere io crescere come persona.
Ho imparato a:
Gestire la mia rabbia,
Fare pace con quel senso di colpa,
Cambiare approccio verso i miei figli e verso le persone in generale.
Ascoltare, a decifrare le richieste nascoste dietro le apparenti inspiegabili bizze (grazie ai bisogni di Neri)
All’epoca non lo sapevo ma i percorsi che stavo facendo mi avevano trasformata in una coach per i miei figli ed oggi lo posso dire anzi lo posso urlare “Il miglior coach per tuo figlio sei tu”. Non ci sono specialisti al mondo che possano aiutarl@ quanto puoi fare tu, ma per fare questo devi imparare qualcosa di nuovo, rafforzare qualcosa che già conosci.
— Anatole France
Neri negli anni ripeteva: “Io sono sfortunato” e prontamente intervenivo a chiedere perché stesse dicendo così, e una volta ascoltata la sua motivazione gli dicevo: “Tu sei un bambino fortunato, perché ti sono successe cose pericolose e sei più forte di prima, che ti servono per diventare grande e forte”.
Se non avessi imparato qualcosa di nuovo avrei continuato a piangere, a lamentarmi ed a chi sarebbe servito?
Nel frattempo Lapo cresceva e si trasformava in un bambino timido ed insicuro ed io lavoravo per rafforzare la sua autostima.
Oggi guardo i miei figli, due adolescenti come tutti, con i loro momenti up e down, e mi chiedo:
Chi sarebbero diventati se non avessi deciso di investire su me stessa?
Se non stessi dedicando ore ed ore ad essere la versione migliore di me?
Ho imparato a credere che:
le cose non accadono per caso
ciò che ho sperimentato con i miei figli mi sia servito per capire che ero in un percorso sbagliato, che mi stava allontanando dal mio scopo di vita.
I miei figli mi hanno aiutato a capire che ero sulla ruota del criceto, gli studi e la mia crescita mi ha convinta che potevo scendere dalla ruota e che addirittura potevo preparare il piano di evasione per lasciare la gabbia ( se vuoi leggere l’articolo sul sentirsi come il criceto sulla ruota, clicca qui)
Avevo già pronto l’articolo per questa settimana ma visto che oggi è il compleanno di Neri ho pensato che condividere con te una parte importante della mia storia potesse ispirarti, che è poi il motivo per il quale sono qua a scrivere un blog, ma come sempre voglio darti anche delle soluzioni.
Il progetto Genitore 2.0 l’ho creato per essere d’aiuto a tutti i genitori che sono disposti a mettersi in gioco per essere ogni giorno la miglior versione di se, che non vuol dire essere perfetti!
Per essere la miglior versione di noi dobbiamo:
essere in grado di gestire le nostre emozioni
essere in grado di comprendere i bisogni, le emozioni ed i sentimenti dei nostri figli
essere in grado di comunicare empaticamente con i nostri figli
Tutti questi argomenti sono stati trattati nel mese di gennaio, per tanto se te li fossi persi, se volessi rileggerli ti lascio tutti i link:
Cosa sta accadendo ai nostri figli, clicca qui
Comprendere nostri figli, clicca qui
Come mantenere la calma con i nostri figli, clicca qui
Il miglior coach per tuo figlio sei tu ed io sono qui per aiutarti a diventarlo e, se lo sei già, per allenarci ad esserlo ogni giorno sfida dopo sfida!!!
Puoi scegliere di non credere che tutto questo ti riguardi...
Puoi scegliere di non fare niente OPPURE
Puoi scegliere di scoprire cosa puoi fare, fissando una Sessione Gratuita
A te la scelta...
A presto…
Un abbraccio dalla “tua” Coach!
Veronica